San Tomaso è a cavallo tra le valli del Cordevole e del Biois, sui pendii del Sasso Bianco e del Piz Zorlet e sul versante orientale del Monte Celentone, la cui cima è chiamata Spiz de la Cros. È territorio di San Tomaso anche il versante boscoso che sale dal fondovalle verso il Monte Pelsa, sulla sinistra del Cordevole. Grazie alla simbiosi di un tempo tra uomo e ambiente, ci sono ancora oggi molti sentieri che attraversano tutto il territorio.

Per chi vuole salire in quota, si consiglia l’escursione al Rifugio Sasso Bianco (quota 1840), partendo dalle frazioni di Pecol o Piaia (circa 2 ore) oppure da Costoia (circa 2 ore e mezza, più impegnativo). Dal rifugio si può continuare verso la cima del Sasso Bianco (circa 2 ore) o raggiungere Bramezza e Caracoi.

Da Canacede si sale verso la cima del Piz Zorlet (circa 4 ore, solo per esperti).

Dall’altra parte della valle è situato il bivacco Col Mandro a quota 1848, raggiungibile da Avoscan (circa 3 ore).

Per chi desidera un’esperienza meno impegnativa, si consiglia il percorso delle “Dolomiti in miniatura”, che parte da Celat e sale verso la Forcella di San Tomaso, dove sono esposte le riproduzioni dei principali gruppi montuosi delle Dolomiti. Dopo circa un’ora si raggiunge la Forcella e da qui si può proseguire verso la frazione di Pianezze, oppure verso la chiesa di San Simon a Vallada Agordina, oppure ancora percorrere un anello e ritornare a Celat (eventualmente salendo anche sullo Spiz de la Cros).

Un’altra comoda passeggiata è la strada antica che collegava Cencenighe a San Tomaso, che parte da Cencenighe, sale alla frazione di Fontanelle, e prosegue poi per Col Zaresè, Tocol, Colarù e infine Roi (da cui si può tornare a Cencenighe).

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